Per circondarsi dell’universo nell’intimità della propria abitazione.
Ma anche compiere un viaggio ideale attraverso la bellezza immaginata da popoli lontani.
Assaporarne colori, profumi, forme.
Evocarne il fascino e il mistero.
Aprire la propria mente ed i propri sensi
alla scoperta di arte, artigianato, materiali e culture millenarie.
L’etnico apre, nelle nostre case, uno spiraglio verso il mondo.
Ma come interpretarlo, come introdurre un pezzo etnico nella struttura abitativa del vivere contemporaneo?
Rivolgersi all’etnico nel campo dell’arredamento non è solo sinonimo di ricerca interiore verso il lontano e l’esotico a tutti i costi, bensì rappresenta un sorprendente ampliamento delle possibilità espressive, a disposizione anche dei “palati” più tradizionalisti.
Questione di spazi, di esigenze pratiche e di budget, ovviamente. Ma anche di gusto e di sensibilità estetica.
Di approccio filosofico al concetto di benessere domestico – se così si può dire.
Alle volte, un semplice centrotavola, un porta-candele, un colorato tessuto batik appeso alla parete sono già sufficienti a conferire ad un ambiente una nuova energia e un nuovo tocco di stile.
Così come si può partire da un unico pezzo pregiato – un mobile intagliato indonesiano o un tavolino laccato cinese – per costruirgli attorno un ambiente caldo ed accogliente, giocando semplicemente con tappeti, tende, cuscini e con pochi altri selezionati accessori.
Inoltre, esplorando le sorprendenti possibilità di accostamenti arditi che già da tempo hanno sedotto i maggiori esponenti dell’interior design, scopriamo l’high tech estremo abbinato alla linearità dello stile giapponese; la sensualità dei colori e dei tessuti indiani capaci di ravvivare ogni ambiente; e ancora, la magia dei manufatti africani che diventano il “pezzo forte” nel salotto più minimalista…
Non esiste codificazione possibile di cosa sia “troppo”: nulla vieta, per chi preferisse questa o quella cultura specifica, costruirsi una casa completamente ispirata allo stile di un determinato Paese.
Via libera, quindi, agli arredi “all Indian”, al “Chinese Style”, all’”Etno-Afro”.
Così come non c’è alcun obbligo di rigore filologico.
Anzi, la possibilità di accostare stili e oggetti di provenienza ed epoche diverse, fornisce l’affascinante opportunità di lasciare briglia sciolta alla propria fantasia ed alla maturazione di un proprio stile personale.